300 euro in più sulla pensione ma nessuno lo dice. Bisogna fare richiesta. Ecco come fare per averli

Finalmente una buona notizia per il nostro paese, anche se a quanto pare nessuno sta diffondendo la notizia. I pensionati possono tirare un respiro di sollievo. È previsto per loro un contributo in più di circa 300 euro mensili.

Solo per un pensionato su due però. Intanto, se ci fate caso, nessuno ne parla di questa notizia. Il motivo? Qualche interesse politico latente, probabilmente. I pensionati che ricevano un assegno inferiore ai 750 euro ci sono i cosiddetti "diritti inespressi": agevolazioni finanziarie che per essere ricevute devono essere richieste esplicitamente dai pensionati richiedenti.

Ma perché nemmeno i diretti interessanti, ovvero i pensionati, sanno niente di tutto questo? Il fatto è che l'INPS e il Governo tengono ben nascosta tutta questa faccenda. Il contributo massimo è di 300 euro. Forse si teme che troppi anziani facciano domande? Sono pochi i pensionati che infatti, sanno di questo bonus e lo hanno già ricevuto, integrando la propria pensione con assegni mensili fissi dai 100 ai 300 euro. Insomma, cifre del genere possono fare davvero la differenza per un pensionato che percepisce solo 500 o 600 euro al mese.
È importante che notizie come queste circolino, per permettere a tutti di fare domanda e ricevere il bonus che, seppure minimo, potrebbe rivelarsi vitale per chi non versa in ottime condizioni finanziarie.

Pensioni, a luglio arriva la quattordicesima: vale fino a 655 euro

Luglio sarà mese di quattordicesima per 3,4 milioni di pensionati: la nuova prestazione previdenziale, estesa con la legge di Bilancio anche ai pensionati oltre 64 anni con redditi tra 1,5 e due volte il trattamento minimo, arriverà nel mese estivo.

Lo conferma l'Inps con un messaggio pubblicato sul suo portale, nel quale dà le indicazioni per l'applicazione della normativa che aumenta l'importo per chi già lo percepiva, portandolo per chi ha oltre 25 anni di contributi (28 i lavoratori autonomi) a 655 euro. Ecco in sintesi a chi spetta e come funziona la norma sulla "somma aggiuntiva" modificata dalla legge di bilancio per il 2017:

A CHI SPETTA: ai pensionati con più di 64 anni con un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.049,14 euro (due volte il trattamento minimo, circa 1.000 euro al mese). Non conta quindi il reddito del coniuge né i beni che dovesse avere il pensionato se non danno reddito. La somma viene corrisposta una volta l'anno.
QUANTO SPETTA: I pensionati con redditi fino a 9.786,86 euro annui (fino a 1,5 volte il minimo), ovvero circa 752 euro al mese per 13 mensilità, per i quali la somma aggiuntiva era già prevista dal 2007 vedranno aumentare l'importo che sarà pari a 437 euro se si hanno fino a 15 anni di contributi, a 546 euro se si hanno da 15 a 25 anni di contributi e a 655 euro se si hanno oltre 25 anni di contributi. I pensionati che hanno un reddito tra 9.786,87 euro e 13.049,14 euro riceveranno una somma variabile tra 336 euro (se hanno fino a 15 anni di contributi) e 504 euro (con più di 25 anni di contributi. Ai pensionati che hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi verranno corrisposti 420 euro. Per i pensionati da lavoro autonomo si considerano tre anni di contributi in più rispetto ai dipendenti.
CIRCA 3,4 MLN PENSIONATI INTERESSATI: sono circa 2,125 milioni i pensionati con redditi individuali fino a 1,5 volte il trattamento minimo e 1,25 milioni i pensionati con redditi tra 1,5 e due volte il minimo.
QUANDO ARRIVA SOMMA: la quattordicesima viene corrisposta insieme al rateo di luglio se si perfeziona il requisito anagrafico nel primo semestre mentre sarà corrisposta a dicembre se si raggiungono i 64 anni nel secondo semestre del 2017. Il beneficio viene erogato "in via provvisoria sulla base dei redditi presunti" e sarà verificato appena si conosceranno le informazioni consuntivate dei redditi 2016, "o nel caso di prima concessione, del 2017".

Ricalcolo delle pensioni: cosa cambia sull'assegno

L'Inps dà il via al ricalcolo sulle pensioni. Un'operazione che riguarderà migliaia di pensionati con alcune caratteristiche ben precise. Come riporta pensionioggi.it, l'istituto di previdenza sociale in questo momento sta effettuando due tipi di calcolo. Il primo applica il sistema contributivo a partire dall'anno 2012, l'altro invece apllica in modo integrale il sistema retributivo. L'obiettivo finale è quello di confrontare i due calcoli e poi erogare la pensione con una cifra più bassa. Ma facciamo chiarezza su questo punto. Innanzitutto è bene capire su quali assegni e per quali pensioni scattano i ricalcoli. Il ricalcolo scatta per tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi che dal 2012 hanno sommato nel calcolo della pensione sia il sistema contrbutivo che quello retributivo. Nel rcalcolo rientrano tutti coloro che al 31 dicembre 1995 avevano 18 anni di contrbuzione. Per ricalcolare l'assegno vengono effettuate due procedure. Con la prima bisogna determinare l'importo della pensione con le regole di default, ovvero con il retributivo fino al 2012 e con il sistema contributivo fino al 2012. La seconda procedura invece prevede la verifica dell'assegno che sarebbe stato erogato applicando in modo integrale il retributivo anche dopo il 2011. Se il valore del calcolo con le norme attuali sarà inferiore rispetto al retributivo, la pensione non subirà sforbiciate. Nel caso in cui ci sia una differenza allora verrà applicato l'importo con il ricalcolo. 

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Cari Italiani di rado capitano persone che fanno del loro lavoro una missione, non perché sono votati alla Santità - quella si compra presso il Vaticano, ma semplicemente perché dalla vita hanno avuto ciò che desideravano. Queste Persone si pongono come Ambizione un Traguardo non facile da perseguire e affrontano sfide inimmaginabili solo per raggiungere il Fine, la Nuova Direzione INPS sta operando in questo modo, Tito Boeri è Persona Testarda e, fortunatamente, non cede a pressioni Politiche e/o Massoniche, fortuna ha voluto che affiancasse alla Sua Direzione Gabriella Di Michele, simili caratteristiche. Se l'INPS ha possibilità di tornare ad essere un Florido Ente, ed io ne sono convinto, questo è il momento e le Persone Giuste, altra cosa sono le Sedi periferiche che, in gran parte, operano contro perché non potranno più gestire le Sedi come una Azienda Personale a Discapito degli ignari Pensionati. Non pretendo che tutti possano capire ciò che dico, vi sono problemi di sopravvivenza che distraggono da queste problematiche; così come vi è disinteresse da parte di altri oramai stanchi delle solite Parole, capisco. Io sono per il Fare e non per il Dire ma, a volte le Parole servono a trasmettere informazioni. Vorrei chiedere a Tutti coloro che vogliono credere e salvaguardare il Futuro della propria prole di dare un segno aderendo al Gruppo "TITO BOERI PENSIONE EQUA" come forma di sostegno alla Nuova Gestione dell'Ente INPS, sono testimone in Prima Persona che la Nuova Gestione Funziona e Funziona Bene, diamogli modo di avere i mezzi che servono per raggiungere il Fine. Mario Dr. Marrocco
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